Torniamo a parlare dei prodotti di casa LOFREE. Di recente vi ho parlato del mouse TOUCH PBT, un dispositivo davvero peculiare caratterizzato da un marcato stile retro. Oggi vi parlo di una tastiera meccanica sempre dal gusto molto retro che fa pendant proprio con il mouse: la tastiera LOFREE BLOCK! Il suo design nasce dal mantra "Less is More, Less is Better", una sorta di fusione tra il detto di Mies van der Rohe e quello di Dieter Rams, due nomi che, nel campo del design, non dovrebbero aver bisogno di troppe presentazioni. L'idea era quella di includere tutti i moderni comfort delle tastiere meccaniche custom, come i socket hot-swappable, potenziometri, accortezze costruttive particolari, in un design semplice, pratico e appunto vecchio stile. Vediamo quindi di che pasta è fatta questa LOFREE BLOCK!
Come da tradizione LOFREE, anche la confezione della BLOCK è semplice ed elegante, ma il contenuto è alquanto povero. All'interno troviamo tastiera, qualche opuscolo, manuale e un cavo USB in plastica. Fine. Visti i prezzi applicati dal marchio mi aspetto sempre qualcosa in più, che puntualmente però non arriva.
LOFREE BLOCK è una tastiera meccanica hot-swappable NKRO formato 96% composta da 98 tasti. Non è quindi una tastiera completa, visto che le frecce direzionali sono incastonate tra l'isola di sinistra e il tastierino numerico. I tasti mancanti sono raggiungibili tramite apposite scorciatoie. A renderla leggermente diversa dal solito ci sono due manopole in alto a destra: una funge da potenziometro per la regolazione del volume, l'altra è un selettore di modalità di connessione.
Il layout è ANSI con tasti USA, diverso quindi dal nostro (ISO), e anche per questo non adatto a tutti. Il tasto invio è più piccolo, e la u accentata (ù), se si utilizza il layout ITA sul sistema operativo in utilizzo, è il tasto lungo posto subito sopra invio.
C'è anche da abituarsi al fatto che tutti i tasti siano attaccati tra di loro. Se quindi con la mano sinistra sapete abitualmente dove trovare le frecce direzionali, dovrete ricalibrare un minimo i vostri movimenti per abituarvi al posizionamento.
I keycap in dotazione sono realizzati in PBT dye-sub non shine-through (non sono retro-illuminati). Il colore dei tasti, praticamente uguale a quello della scocca, è un bianco crema che rimanda appunto al look retro a cui accennavamo poco fa. Ci sono anche pulsanti grigi, in modo da dare un accento di colore a funzioni specifiche della tastiera. Lettere, numeri e simboli sono neri, ben stampati e sempre ben leggibili e in un font molto classico. Già dai tasti si nota come LOFREE voglia sempre strizzare l'occhio sia agli utenti Windows che a quelli macOS.
E per quanto riguarda il profilo? LOFREE ha optato per un classico OEM, che di fatto è uno Cherry più alto.
L'altezza maggiore è giustificata dalle forme e dall'inclinazione della tastiera, mentre la forma dei tasti serve anche come rimando ai modelli classici, caratterizzati da linee più squadrate. Potete vederlo nella seguente foto.
Gli switch della LOFREE BLOCK sono stati realizzati da TTC appositamente per questa tastiera, tant'è che si chiamano proprio TTC BLOCK. Sono switch lineari a 5 pin dotati di una forza di attuazione di 43 gf, di una corsa totale di 3,8 mm e di una distanza di attuazione di appena 1,6 mm. Sono molto THOCK come suono, un altro dettaglio che mira a simulare il feeling delle tastiere di un tempo. Non si tratta però di un suono grezzo o poco ricercato, anzi. Gli switch hanno altre particolarità da evidenziare: stelo (dotato di paratie anti-polvere) ed entrambe le sezioni sono in plastica POM, un materiale sempre più in voga per via della sua resistenza e per il basso coefficiente di attrito che offre.
La molla è da ben 22 mm ed è rivestita in argento. Nulla vieta di cambiarli, visto che il modello è hot-swappable, ma si tratta di switch da non sottovalutare. Occhio ovviamente alla distanza di attuazione, quasi da tastiera gaming. Il rischio di errori di battitura c'è, ma è in parte compensato dal profilo e dall'altezza dei tasti. C'è un altro piccolo dettaglio: hanno un light diffuser, una piccola sezione in policarbonato trasparente che permette una miglior diffusione della luce dei LED. Ecco una clip audio della LOFREE BLOCK con switch TTC BLOCK in fase di digitazione.
Non molto buoni gli stabilizzatori. Visto il rumore molto THOCK dei tasti non ci se ne rende nemmeno troppo conto, ma quello della barra spaziatrice e anche quello dello Shift di sinistra sono un po' troppo rumorosi e poco coerenti con il resto della tastiera. E questo nonostante le varie accortezze costruttive.
Si tratta comunque di un modello a piastra estremamente facile da sostituire, e l'alternativa può anche essere quella di lubrificarli un minimo.
La PCB è compatibile con switch a 3 pin o 5 pin di tipo meccanico MX. Come già accennato, i socket sono hot-swappable, e ogni slot è dotato di LED bianco rivolto verso nord. Sì, solo bianco, come da tradizione LOFREE. Per rimanere sul semplice il marchio da sempre dota le sue tastiere di LED bianchi, anche per non dare un connotato troppo gaming ai suoi prodotti. LOFREE ha diffuso anche uno schema costruttivo della tastiera, vediamolo nella gallery seguente.
Sotto a tasti e switch troviamo una piastra in policarbonato, molto flessibile dunque. La scelta del materiale è presto spiegata: BLOCK è una tastiera gasket mount (montaggio a guarnizione). Si notano nello schema costruttivo vari cuscinetti in silicone (una decina in tutto) che trovano spazio in appositi incastri della piastra.
Questi cuscinetti sono poi chiusi a sandwich tra le due sezioni che compongono la scocca. In questo modo parte della forza che applichiamo in digitazione sui tasti viene trasmessa a queste guarnizioni che a loro volta scaricano parte dell'energia su tutta la scocca. La piastra risulta quindi ammortizzata, e a guadagnarne sono sia il feedback in digitazione che il rumore emesso. E infatti, come vi ho già detto, il suono è deciso ma ricercato. Non finisce qui: subito sotto la piastra troviamo uno strato fonoassorbente in schiuma, un pad in IXPE per attuire ulteriormente gli switch, la PCB e infine un ulteriore strato in schiuma PORON per riempire il fondo. Niente male quindi!
La scocca esterna è composta da più sezioni in plastica ABS. Si nota come di fatto siano due le sezioni che compongono tutta la tastiera: una, la più ampia, che ospita tutti i tasti, e un'altra, pensata più per portare avanti l'idea del look retro, che ospita le due manopole arancioni.
Per smontare il tutto, previa rimozione di keycap e switch, ci sono un totale di 7 viti torx da rimuovere. Le dimensioni complessive, anche per via di questa striscia aggiuntiva che appunto ospita le manopole, sono un po' più generose del solito in larghezza. Si parla di 384 x 126,5 x 19,5 mm. Il peso ammonta a 1.090 grammi, non male per una tastiera in ABS!
LOFREE ha localizzato tutti i LED di stato in un'apposita striscia nera retro-illuminata che troviamo fra il tastierino numerico e l'isola dei tasti di sinistra. Una scelta un po' particolare a livello estetico, ma ci tornerò nel prossimo paragrafo. Qui troviamo indicazioni su autonomia residua della batteria da 2.000 mAh, BlocNum, CapsLock, e modalità di connessione. A tal proposito, si possono collegare fino a 5 dispositivi: 1 via cavo, uno via Wi-Fi tramite l'apposito ricevitore USB-A che si trova in un incavo sulla parte frontale della tastiera, e 3 via Bluetooth 5.0.
A proposito di compatibilità, la BLOCK di LOFREE è compatibile con Android, iOS/iPadOS, macOS e Windows. Per questi ultimi due ambienti di utilizzo, c'è un apposito switch fisico vicino alla porta USB e alle manopole per passare appunto da Windows a macOS. Un cenno infine alla porta USB-C: posta sul lato destro della parte frontale, permette di usare qualsiasi cavo USB-C che abbiate, visto che non è posta in incavi difficilmente raggiungibili.
Estetica, costruzione ed ergonomia
Devo ammettere che LOFREE sta prendendo sempre di più la strada giusta con i suoi prodotti. I primi che ho provato erano molto design, poche funzioni. LOFREE BLOCK invece, come vi ho detto in apertura, coniuga un design ricercato e non banale con funzioni degne delle tastiere meccaniche top di gamma di cui spesso vi parlo. C'è solo questa variante in commercio, ma ha senso visto che è pensata proprio per far credere di trovarsi di fronte alle tastiere di un tempo.
I colori danno l'idea del bianco sbiadito dal tempo, e pure il font ha quel suo stile retro che si uniforma alla perfezione con tutto il resto. La retro-illuminazione è solo bianca, proprio per mantenere il tutto sul semplice. Persino la scelta dell'arancione per le manopole non è casuale: è l'arancione Hermès, molto simile anche all'arancione usato per la copertina del libro Dieter Rams: the complete works. Molto bella, almeno a mio gusto, anche la sezione aggiuntiva frontale di un grigio più scuro (lo stesso di alcuni tasti), quella che ospita le due manopole appena citate. L'unica nota stonata, sempre a mio gusto sia inteso, è la striscia nera che serve a indicare batteria, CapsLock e NumLock e modalità di connessione. Diciamo che spezza un po' l'armonia del look. Il tutto è racchiuso in una scocca dalle linee squadrate, semplici appunto, e occhio anche al retro, dove troviamo due piedini per rialzare il tutto ben diversi dal solito. Insomma, nel complesso BLOCK è elegante, retro, e perfetta anche per un ambiente prevalentemente lavorativo.
La retro-illuminazione bianca è resa più efficace da i light diffuser installati sugli switch TTC BLOCK, ma comunque non aspettatevi miracoli. I tasti sono in PBT non shine-through, di conseguenza lettere, simboli e numeri non sono illuminati. Diciamo che il bianco dei LED in combinazione con i diffusori e con i colori chiari della tastiera aiutano al buio a vederci qualcosa, ma non sperate di avere la stessa visibilità di un modello con tasti shine-through.
A riguardo della qualità costruttiva, in quanto tastiera in plastica ABS è sicuramente più delicata di quelle in alluminio. E c'è da dire che BLOCK dimostra una certa flessibilità e morbidezza, ma questo si spiega facilmente. La piastra in policarbonato è pensata proprio per essere flessibile, e anche il montaggio Gasket fa sì che tutto sia un po' più "morbido" del solito. È anche vero che la tastiera rimane lì al suo posto, e gli eventuali stress a cui è sottoposta possono essere qualche botta o il picchiare un po' più furioso del solito sui tasti.
La sezione grigia frontale se provate a forzarla fa un po' di gioco, ma anche questo è facile da spiegare: di fatto è una sezione a sé che rimane collegata al resto della tastiera con i collegamenti tra la PCB e le due manopole e con incastri in plastica. All'interno ci sono un sacco di soluzioni fonoassorbenti, che in parte contribuiscono a dare struttura al tutto. Smontare il tutto non è così difficile, viste le viti a vista sul retro e la struttura a sandwich tipica delle Gasket Mount. In definitiva, BLOCK è ben costruita. Mantiene la flessibilità tipica della plastica ABS e delle tastiere con piastra in policarbonato, ma non per questo è così delicata.
Sul retro ci sono 2 pad in silicone e 2 piedini con estremità in silicone. Di base la tastiera è inclinata di 4°, ma può essere portata a 8° grazie a dei piedini apribili di metallo del solito arancione delle manopole.
Buono il grip complessivo: non ho mai avuto problemi di spostamenti accidentali, anche grazie al peso complessivo che supera il chilo.
Abituarsi a scrivere con la LOFREE BLOCK non richiede chissà quale periodo di pratica, se non quella necessaria a un eventuale passaggio dall'ISO ITA all'ANSI USA. Il feeling in scrittura è davvero buono, complici anche gli switch in plastica POM con una forza di attuazione molto simile a quella dei lineari classici e il profilo OEM dei tasti. Qualche errore di battitura va messo in conto, anche per via della distanza di attuazione davvero corta degli switch. Il rumore in digitazione, come già accennato, è deciso ma ricercato, ed è in linea con il genere di prodotto che aveva in mente LOFREE. Come di consueto, l'ho usata per scrivere tutta questa recensione, e in generale l'ho usata per lavorare e giocare per diverse settimane trovandomici sempre molto bene.
Non è una tastiera gaming, tant'è che LOFREE non ha nemmeno specificato il polling rate, ma per un po' di gaming casual a Overwatch 2, Fallout 4 e Alan Wake 2 ha fatto il suo senza grossi drammi. Buona insomma l'ergonomia complessiva, anche grazie alla possibilità di rialzare il tutto portando l'inclinazione a 8°. Non ho mai usato né sentito l'esigenza di un poggiapolsi.
LOFREE BLOCK, come le tastiere precedenti del marchio, purtroppo non ha un software di riferimento con cui riprogrammare i tasti o gestire eventuali funzionalità extra. Tanta cura sull'aspetto e sulle caratteristiche tecniche, ma lato software per il momento rimane indietro rispetto alla concorrenza. Se non altro la tastiera è piena di scorciatoie utili, e la cosa bella è che buona parte di queste funzionalità sono indicate direttamente sui tasti.
La fila di tasti funzione (F1-F12) presentano simboli aggiuntivi a fianco di quelli soliti che indicano quali operazioni portano a termine, che altro non sono che quelle che troviamo sulle tastiere dei notebook.
Sono indicate anche nel manuale, e il loro effetto cambia a seconda che stiate usando Windows o macOS. Con FN+1, 2 e 3 passate fra i 3 dispositivi collegati via Bluetooth, mentre con FN + frecce direzionali regolate luminosità dei LED e pattern di retro-illuminazione. Non c'è molto altro da dire. Come già detto le due manopole sono adibite alla regolazione del volume di sistema (alla pressione muta tutto il suono) e alla selezione di modalità di connessione. Per gli orfani del tasto Stamp, si può simulare con FN + F5.
La batteria integrata è una 2.000 mAh. Sulla carta garantisce 10 ore di utilizzo con tutti i LED accesi al massimo della luminosità e fino a 80 ore con i LED spenti. Un po' poco, purtroppo. Come vi dico sempre in relazione alle tastiere con tasti in PBT non shine-through, la retro-illuminazione è una caratteristica puramente estetica, e se avete bisogno di lavorarci senza fili fuori casa può aver senso spegnere i LED del tutto per massimizzare l'autonomia.
10 ore tutto acceso rimangono comunque poche, soprattutto considerato che la scocca inferiore ha spazio per batterie più corpose.
Il prezzo di listino ammonta a circa 154€, a cui ci dovete aggiungere 34€ di spedizione in Italia e tasse, in modo da non incappare in dazi doganali inattesi. Il totale di 188€ è in linea con i prodotti LOFREE, anzi, un po' meno di altri dispositivi ben più semplici e dotati di meno funzionalità di queste. Diciamo che a prezzi un po' inferiori (150/160) si trovano dispositivi molto simili per funzioni su Amazon Italia, ma nessuno dotato di un look retro del genere. Occhio poi: per il Black Friday ci sono sconti del 15% su ordini oltre i 100$, 20% di sconto su ordini sopra i 200$ e 25% su ordini oltre i 300$. Nel caso della LOFREE BLOCK quindi avrete uno sconto di circa 23€, portando il prezzo complessivo a 165€ circa. Non male, tutto sommato.
La promo termina il 30 novembre prossimo. Tutti i prodotti LOFREE sono in vendita sul loro store ufficiale.
C'è anche il bundle con il TOUCH PBT Mouse. Il prezzo sale a 228$ a cui dovrete sempre aggiungerci tasse e spedizioni, ma durante il Black Friday lo sconto sale al 20%, visto che si supera la soglia dei 200$.
Recensione LOFREE BLOCK - Altre foto dal vivo
Recensione LOFREE BLOCK - Altre foto dal vivo
Giudizio Finale
LOFREE BLOCK
LOFREE BLOCK è finalmente il giusto punto di incontro tra la ricercatezza nel design che contraddistingue i prodotti del marchio e tutte quelle che caratteristiche che vorremmo trovare su tastiere meccaniche moderne: triplice modalità di connessione, socket hot-swappable, switch custom, soluzioni fonoassorbenti, manopole e LED. Peccato, al solito, per l'assenza di un software dedicato alla programmazione della tastiera e per gli stabilizzatori, non certo all'altezza del resto del prodotto. Il prezzo è alto, ma non così alto come in passato, soprattutto in pieno Black Friday. Come detto nel paragrafo del prezzo, trovare tastiere con caratteristiche simili è facile, ma un look retro così ricercato è ben più difficile da trovare.
Sommario
Caratteristiche tecniche 9
Estetica, costruzione ed ergonomia 10
Pro
- Hot-swappable con switch POM, keycap PBT
- Anche senza fili via Bluetooth o via Wi-Fi
- Gasket mount con varie altre soluzioni fonoassorbenti
- Sonorità molto THOCK
- Look retro inconfondibile
Contro
- Solo layout ANSI USA
- Prezzo alto
- Confezione povera
- Non programmabile
- Autonomia scarsa
Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", mi sono avvicinato al mondo dell'informatica e della tecnologia alla tenera età di 5 anni. Mi occupo di news e recensioni legate ai PC (desktop e laptop) e al gaming, ma non disdegno elettrodomestici smart quali scope elettriche e friggitrici ad aria, preferibilmente con Bluetooth e Wi-Fi. Se trovate un meme sui canali social di SmartWorld è probabilmente colpa mia.