Microsoft vuole convincervi a usare Bing, ma forse ottiene l'effetto opposto

11 months ago 162

Microsoft negli ultimi anni ha fatto notevoli sforzi nel settore dei servizi che permettono l'accesso a internet, a partire dal suo browser web.

Microsoft Edge è infatti diventato una buona alternativa a Chrome, con diversi punti in comune con il browser di Google. Anche nell'ambito dei motori di ricerca Microsoft sta investendo parecchio, con Bing che è sempre più al centro dell'esperienza utente che propone il colosso di Redmond.

E negli ultimi giorni sembra che Microsoft abbia avviato una nuova campagna per coinvolgere più utenti a utilizzare il suo motore di ricerca, soprattutto a coloro che usano Microsoft Edge.

L'immagine che trovate qui sotto mostra un popup che Microsoft ha sviluppato e che mostra agli utenti di Microsoft Edge che non utilizzano il suo motore di ricerca. Come potete leggere dal testo del messaggio, Microsoft esorta gli utenti a usare Bing come motore di ricerca, pubblicizzato come robusto agli attacchi malware e phishing.

Il popup include anche un'opzione rapida che permette di impostare Microsoft Bing come motore di ricerca predefinito. Alternativamente è possibile ignorare l'avviso e rimanere con il motore di ricerca precedente. Chiaramente questo avviso arriva soltanto a coloro che usano Edge come browser, e che non usano Bing come motore di ricerca predefinito.

L'avviso di Microsoft ha il chiaro obiettivo di incrementare gli utilizzatori attivi del suo Bing, ma forse non tiene conto di coloro che invece potrebbero sentirsi infastiditi da tale avviso che appare durante l'utilizzo del browser. Non sappiamo se si tratta di un avviso ricorrente, oppure se viene mostrato una tantum.

Di certo la mossa di Microsoft ci sembra giustificato, soprattutto guardando le statistiche di utilizzo dei motori di ricerca. L'immagine qui sotto vi mostra qualche numero del dominio assoluto di Google tra i motori di ricerca più utilizzati. E mostra anche come Bing sia sì al secondo posto, ma senza superare nemmeno il 3%.

Rimane da capire se si tratta di una battaglia persa in partenza da Microsoft, visto il dominio e l'esperienza pluridecennale da parte di Google nel settore, oppure se alla lunga questa strategia pagherà.

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