"Fine del monopolio della UEFA", "Il calcio di club europeo è libero", ma soprattutto "miliardi di tifosi potranno guardare tutte le partite della Super League gratuitamente in diretta". Sono le affermazioni di A22 a seguito della sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea: stiamo per assistere a una terremoto nel mondo del calcio? (Leggi anche: come vedere DAZN).
Le premesse ci sono tutte. Per chi non lo sapesse, A22 Sports Management è una società europea di promozione sportiva che si impegna "a migliorare l'esperienza dei tifosi sia nel calcio maschile che in quello femminile, garantendo al tempo stesso la sostenibilità finanziaria". E per farlo ha organizzato una Superlega che promette partite gratuite e introiti elevati per le squadre, soluzione che ora ha ricevuto il riconoscimento legale dell'Unione Europea.
Come si è arrivati a questo punto
Ma cosa significa? Facciamo un passo indietro e ricapitoliamo cos'è successo in questi due anni. Era il 2021 e dodici club europei (Inter, Juventus, Milan, Real Madrid, Barcellona, Atletico Madrid, Chelsea, Tottenham, Liverpool, Arsenal, Manchester United e Manchester City) annunciano la creazione di un nuovo torneo, la Superlega appunto.
La UEFA non ci sta e minaccia una causa da 60 miliardi di euro, i tifosi non sono convinti, la politica entra nella questione e, per l'Italia, la Figc minaccia l'esclusione dal campionato. A poco a poco, i club si defilano e solo Juventus, Real Madrid e Barcellona non ci stanno, preparando il ricorso alla Corte di Giustizia UE.
Nei mesi che seguono, la Juventus abbandona il progetto, ma A22, società che organizza il torneo, si rivolge alla Corte di Giustizia denunciando pressioni (minacce) da parte della UEFA sul club italiano. E vince.
Ora A22 può creare il torneo, e ne ha annunciato la struttura.
Come funziona il progetto Superlega
Il progetto coinvolgerà 64 squadre divise in tre categorie, Star, Gold e Blue League, e come spiegato da Bernd Reichart, CEO di A22 Sports Management, la partecipazione "si basa su meriti sportivi, è aperta e meritocratica, ci sono promozioni e retrocessioni e non ci sono posti permanenti. Massima trasparenza".
E nessun membro permanente.
Star e Gold League sono da 16 squadre, mentre Blue è composto da 32. I tornei da 16 squadre vedranno due gruppi da 8 sfidarsi in incontri di andata e ritorno, e lo stesso per la Blue League, dove le squadre saranno divise in 4 gruppi da 8.
Questo significa un minimo di 14 incontri all'anno, di cui 7 in casa e 7 fuori casa, tutti durante la settimana per garantire la convivenza con i campionati nazionali. La fase a gironi dura da settembre ad aprile, e le prime 4 classificate dei due gruppi di Star e di Gold League e le prime due squadre di ognuno dei 4 gruppi di Blue League passeranno alla fase a eliminazione diretta.
Si inizia dai quarti di finale, divisi per i tre gruppi, con turni di andata e ritorno e finali in campo neutro. A fine torneo, i vincitori saranno proclamati campioni di Star, Gold e Blue League.
I due club che finiranno ultimi nei gironi di Star League verranno retrocessi in Gold League, mentre le finaliste della Gold League saranno promosse in Star League, e lo stesso avverrà tra Gold League e Blue League.
In quest'ultima, 20 dei 32 club saranno sostituiti da altrettanti club in arrivo dai campionati nazionali, sulla base del rendimento locale.
Ma non c'è solo calcio maschile. La competizione femminile sarà composta dagli stessi elementi chiave dei campionati maschili, ovvero Star e Gold League di 16 club ciascuna con gruppi da 8, partite in casa e in trasferta con un minimo garantito di 14 partite all'anno. E a fine stagione una fase a eliminazione diretta per determinare i campioni di ciascuna lega, le promozioni e le retrocessioni.
Partite gratis e più soldi... ma le squadre?
Ma non è finita qui. Reichart è convinto che vedere il calcio sia troppo caro, e A22 vuole creare una piattaforma streaming, chiamata Unify, "che possa connettere i tifosi ai club e alla competizione" e che possa "trasmettere gratis tutte le partite delle competizioni maschili e femminili".
Non solo, ma per "garantire la stabilità nella fase iniziale delle competizioni, i ricavi durante i primi tre anni della nuova competizione saranno garantiti per un importo superiore a quello attualmente previsto nel prossimo ciclo. I pagamenti di solidarietà saranno pari all'8% dei ricavi della Lega, con una somma minima di 400 milioni di euro, più del doppio dell'importo distribuito dall'attuale competizione paneuropea".
Com'è possibile? A22 si dice sicura dell'appoggio della tecnologia: se milioni (a volte parla di miliardi) di persone si legheranno a Unify, i soldi verranno dalle pubblicità.
Inoltre Reichart si dice aperto a parlare con tutti, club e UEFA, "per partecipare, formare e modellare" la piattaforma. "Noi non vogliamo dividere, ma unire", dichiara. Ma i club?
Su questo non si sa ancora nulla. Malagò si è già dichiarato contrario, lanciando l'allarme per i campionati nazionali, ma i grandi nomi del calcio non si sono ancora espressi. E se la situazione vi sembra semplice, pensate solo che la Gazzetta di oggi dedica ben 15 pagine all'argomento.