Recensione Acer Predator Helios 18: il gigante buono con RTX 4090 che costa meno degli altri

3 months ago 579

Ci siamo lasciati alle spalle l'era degli Ultrabook, visto che alla fine la stragrande maggioranza dei notebook privi di scheda video dedicata sono sempre più sottili e leggeri. E poi c'è lui, Acer Predator Helios 18, il gigante buono, un portatile gaming da 18 pollici e un peso sufficientemente importante che però, a livello hardware, non si fa mancare praticamente nulla. Come se la cava all'atto pratico, e che genere di utenza dovrebbe attirare un dispositivo così? Cerchiamo di rispondere a queste domande!

Unboxing Acer Predator Helios 18

L'imponente, per forza di cose, confezione del Predator 18 di Acer include un paio di sorprese. Oltre al portatile, ben protetto sia all'interno che all'esterno della scatola, e al suo alimentatore da 330W, ci sono anche due feritoie posteriori magnetiche da applicare sul retro al posto di quelle che già ci sono e una scatolina. Le feritoie sono in sostanza sfiati delle ventole di colore diverso (grigio chiaro invece di nero). Nella scatolina invece ci sono 2 tipologie di tasti WASD sostitutivi. I tasti in questione hanno un sistema a incastro magnetico che permette di cambiarli con facilità. Potete tenere quelli di default, caratterizzati dallo stesso stile del resto della tastiera, o installare quelli alternativi.

Acer Predator Helios 18 è un bel carro armato. Come tanti altri modelli, sfrutta un mix di plastica e metallo. Il coperchio del monitor e la scocca superiore, quella in cui è incastonata la tastiera, sono in metallo.

Il resto, inclusa la cornice dello schermo, è in plastica. Non a caso vi dico che è un carro armato: è solidissimo, privo di scricchiolii o debolezze. La parte meno riuscita è probabilmente la cornice dello schermo, ma se non altro, viste le performance del display, ci se ne accorge solo fino a un certo punto. Buone le cerniere, che però non permettono di inclinarlo a 180°. Sul fondo ci sono 4 grossi piedi gommati che, in combinazione col peso del laptop, vi assicurano una quasi totale inamovibilità dello stesso. Sempre sul fondo si notano due grosse griglie di aerazione.

Per quanto riguarda abbellimenti di natura gaming, sul coperchio del monitor troviamo il logo Predator adeguatamente retro illuminato, e subito sotto una striscia traslucida anch'essa retro illuminata denominata Infinity Mirror. Anche la scocca superiore ha una sezione leggermente traslucida in cui si nota un piccolo logo Predator pulsante.

Discreta, anche se non sconvolgente, la dotazione di porte.

Partiamo dal retro, dove troviamo una HDMI 2.1 e due USB-C Thunderbolt 4, oltre alla porta di alimentazione. Sul lato destro troviamo Kensington Lock e due USB-A 3.2 Gen 2, di cui una con power delivery a portatile spento. Sul fianco sinistro invece ci sono un'altra USB-A 3.2 (stavolta Gen 1), Gigabit Ethernet a 2.5 Gbps, lettore di schede microSD e jack audio da 3,5 mm. Viste le dimensioni del PC si poteva forse azzardare qualcosa in più. Per quanto riguarda i sistemi di autenticazione, non ci sono né lettore di impronte digitali ne sensore IR a fianco della webcam per usare Windows Hello. Manca anche un otturatore fisico per la webcam. Insomma, vista la stazza e vista l'assenza di sistemi di sicurezza avanzati, siamo di fronte a una macchina da gioco da tenere prevalentemente in casa.

Il peso, giusto per confermare quanto abbiamo appena detto, ammonta a 3,25 kg. Stiamo pur sempre parlando di un 18" con una dotazione hardware che definire al top è poco.

A questo dovete aggiungerci un chiletto abbondante di alimentatore. Siamo insomma oltre i 4 kg, ma se siete laptop user di vecchia data saprete anche che i 16" di un tempo con alimentatore pesavano ben più di questo. Le dimensioni sono ovviamente generose: 404 x 311 x 28,9 mm.

La tastiera del Predator 18 è in linea con le aspettative. C'è forse di meglio, ma anche di tanto peggio. Buona la corsa e il feedback, e ogni tasto ha retroilluminazione a sé stante. Sono comunque tutti ben visibili e gradevoli alla vista anche con i LED spenti. Il layout è ANSI USA: tasto Invio lungo e stretto, niente parentesi angolari a sinistra, tasto Shift di sinistra allungato, niente lettere accentate. Per alcuni potrebbe essere uno scoglio. C'è anche da dire che dispositivi come il Predator 18 sono pensati anche per fare da desktop mobile. Non è quindi da escludersi che qualcuno possa abbinarci una tastiera, oltre a un mouse da gaming o meno.

Viste le dimensioni del portatile è presente anche il tastierino numerico, e sopra ci sono anche alcuni controlli multimediali, utili a scorrere fra le tracce o a fermare o ad avviare la riproduzione dei contenuti. Il vero fiore all'occhiello però è il sistema MagKey 3.0. I tasti WASD sono sostituibili con due versioni diverse. Non si tratta di mera estetica. Ci sono i tasti WASD MagClick che integrano uno switch meccanica con corsa di 0,3 mm, perfetti, a detta di Acer, per gli eSport. Altrimenti ci sono i tasti WASD MagSpeed, che usano una cupola in gomma (come gli altri tasti) con un aspetto esclusivo in stile tachimetro. In ottica gaming i MagClick sono ottimi, e un po' si rimpiange che non sia così tutta la tastiera.

Niente male anche il touchpad. Abbastanza ampio, lo si usa senza grossi drammi in caso di assenza di mouse. È cliccabile per 3/4 circa della sua superficie, ed è preciso quanto basta.

Ci sono 12 SKU del Predator 18. Sì, avete letto bene: diciotto. Non tutte sono acqusitabili in Italia, ma collegandosi al sito italiano di Acer ce ne sono diverse con il tasto "Dove acquistare". Ci sono anche edizioni più sobrie, prive dei tasti MagKey e con meno LED, adatte quindi a contesti lavorativi. Quella che ho provato con mano è la versione PH18-72-97CC, dotata di GPU NVIDIA GeForce RTX 4090 con 16 GB di memoria dedicata, 32 GB di RAM DDR5 e 2 TB di SSD PCIe 5. Ecco la scheda tecnica:

  • Schermo principale: 16" Mini LED WQXGA (2.560 x 1.600 pixel), 250 Hz, tempo di risposta 3 ms, 16:10, DisplayHDR 1000, 100% DCI-P3 Color Gamut, finitura opaca (ComfyView), 1.000 nit di picco in HDR, 600 nit di picco in SDR
  • CPU: Intel Core i9-14900HX, 2,2 GHz (5,8 GHz boost), 24-core, 32 thread
  • GPU: NVIDIA GeForce RTX 4090, GDDR6 16GB
  • RAM: 32 GB DDR5-5600 Kingston
  • Archiviazione: 2 x 1 TB SSD M.2 NVMe PCIe 4.0 in RAID 0
  • Webcam: 1080p@60fps con Temporal Noise Reduction e doppio microfono
  • Porte: 1 x HDMI 2.1, 2 x Thunderbolt 4 (fino a 100W), 2 x USB-A 3.2 Gen 2, 1 x USB-A 3.2 Gen 1, 2.5G Ethernet, jack audio combo, slot microSD
  • Connettività: Killer Wi-Fi 7 Triple-band, Bluetooth 5.3
  • Audio: speaker stereo certificati DTS:X Ultra Audio, supporto a Spatial Audio
  • Batteria: 90 Wh 4 celle con alimentatore da 330 Watt
  • Peso: 3,25 Kg
  • Dimensioni: 404 x 311 x 29 mm
  • OS: Windows 11 Home

Siamo insomma di fronte a un portatile che non scende troppo a compromessi.

Lato processore abbiamo praticamente il più potente fra quelli destinati alle macchine portatili. La scheda video è la migliore sulla piazza, una RTX 4090 Max-Q 5°gen di NVIDIA con 16 GB di memoria dedicata senza limitazioni di potenza, visto che ha il TPD a 175W (e non limitato a 145W come altri laptop). La RAM, oltrre a essere DDR5, è a 5.600 MHz, un po' più veloce quindi di quanto offerto da alcuni competitor. E non sottovalutate i due SSD da 1 TB PCIe 4. Sono in RAID 0, e con questa soluzione Acer ha fatto sì che la velocità in lettura e scrittura sia di gran lunga superiore ai concorrenti.

Una tale scheda tecnica non poteva che meritare uno schermo degno di questo nome. Il Predator 18 vanta un display Mini LED WQXGA (2.560 x 1.600 pixel) con rapporto di forma 16:10 da ben 18", come d'altronde suggerisce il nome del portatile. Siamo molto vicini a quanto offerto dallo Zephyrus M16 che provai qualche tempo fa.

Anzi, qui si sale a ben 250 Hz con un tempo di risposta di 3 ms. Ottimi valori considerato che a bordo c'è una RTX 4090 e che di conseguenza ci sarà sicuramente la volontà di giocare ad alti fps. In quanto a tempo di risposta c'è chi fa di meglio, ma diciamo che 3 ms è ancora accettabile. C'è ovviamente anche il supporto a NVIDIA G-Sync, e c'è il supporto a refresh rate intermedi: dinamico a 125 o 250 Hz, fisso a 125 Hz o fisso a 60 Hz.

Ci sono anche la certificazione DisplayHDR1000, con un migliaio di nit di luminosità di picco con HDR attivo (600 con HDR disattivato) e la certificazione eyesafe 2.0. E in quanto a copertura del colore? Praticamente al 100% la copertura degli spazi DCI-P3 e sRGB. Con questo non stiamo dicendo che è perfetto per usi professionali, ma potrebbe cavarsela anche in questi ambiti senza grossi drammi.

Peccato che PredatorSense, il software ufficiale di Acer per la gestione dei parametri del PC, non offra nessuna opzione dedicata allo schermo.

  ASUS Zephyrus M16 Erazer Beast X40 Acer Predator 18 Helios
3DMark (Port Royal) 13000 13550 13700
3DMark (Speed Way) 5650 5620 5700
3DMark (Time Spy) 18200 20500 19050
PCMark 10 10800 12150 11600
GeekBench single-core 2620 2000 2900
GeekBench multi-core 14200 20500 17600
GeekBench GPU (RTX) 210000 222000 200000
Procyon 7900 (video) 8600 (video) 47500 (video) * - Vedi asterisco
Cinbench R23 1920 (single) / 18500 (multi) 2000 (single) / 29300 (multi) 2130 (single) / 27000 (multi)
Cinebench 24 116/1091 (CPU) - 21850 (GPU) / 124/1580 (CPU) - 22400 (GPU)
CrystalDisk lettura 6900 MB/s 7000 MB/s  13000 MB/s
CrystalDisk scrittura 5200 MB/s 5000 MB/s  12000 MB/s

* Procyon ha cambiato la scala dei risultati. Quello ottenuto dal Predator è molto più alto. Appena avremo valori aggiornati relativi ad altri dispositivi potremo farci un'idea migliore di questa nuova scala. Come primo paragone, un Lenovo Yoga 9 2-in-1 con GPU integrata arriva a 10.400 punti.

I risultati ottenuti dal Predator 18 sono stati messi a confronto con un dispositivo altrettanto "grande e grosso", l'Erazer Beast X40, e con lo Zephyrus di ASUS che ho già citato più volte in questa recensione. Il Predator di Acer non solo si difende bene contro i due PC dotati di hardware simile, ma in certi casi fa anche meglio. I risultati sono comunque abbastanza in linea con le aspettative. Mi sento comunque di suggerirvi di valutare anche altre SKU. Potreste trovare modelli del 2023 con i9-13900HX e RTX 4080 che comunque vantano performance altrettanto degne, permettendovi di risparmiare qualcosina.

D'altronde il divario fra l'i9-13900HX e il 14900HX non è così drastico.

Nella scheda di presentazione del Predator 18, Acer pone anche particolare enfasi sull'intelligenza artificiale. E lo fa a ragion veduta, vista la presenza a bordo della RTX 4090 di NVIDIA. Procyon, il benchmark che usiamo per testare le performance su foto e video editing, ha aggiunto anche dei test pensati proprio per mettere alla prova le capacità IA dei computer. Sui due "vecchi" modelli presenti in tabella non abbiamo risultati di paragone, ma abbiamo sotto mano altri due laptop gaming, un MSI Vector 16 HX con GeForce RTX 4080 e un ROG Zephyrus G16 con RTX 4090, e possiamo quindi dare un'occhiata ai risultati ottenuti da questo potente terzetto. In quale ambito? Nel benchmark AI Image Generation Benchmark - Stable Diffusion 1.5 (FP16), che offre un valore di riferimento finale oltre a valori temporali relativi alla velocità di generazione delle immagini:

  • Acer Predator Helios 18 - Risultato generale: 2600 - Tempo complessivo: 38,937 s - Velocità di generazione dell'immagine: 2,434 s/immagine
  • ASUS ROG Zephyrus G16 - Risultato generale: 2000 - Tempo complessivo: 50,598 s - Velocità di generazione dell'immagine: 3,162 s/immagine
  • MSI Vector 16 HX - Risultato generale: 2330 - Tempo complessivo: 42,870 s - Velocità di generazione dell'immagine: 2,679 s/immagine

Il Predator ne esce vincitore, ma c'è anche da dire che il Vector 16 HX ha una RTX 4080, mentre lo Zephyrus G16 ha un TDP inferiore sulla 4090 che influisce molto sui risultati ottenuti.

In ogni caso, sono tutti laptop IA-Ready, molto più anche di quelli dotati solo di CPU (seppur con NPU dedicata) vista la presenza a bordo delle schede video di NVIDIA. Il Predator 18 è probabilmente uno dei migliori in tal senso che potete acquistare al momento, rimanendo ovviamente nell'ambito delle macchine "portatili".

Ah, a proposito di intelligenza artificiale, il portatile ha anche il tasto Copilot, che però per il momento non serve a un bel niente, visto che in Italia richiama una sorta di menu Start castrato.

Vediamo quindi consumi e temperature. La CPU, l'Intel i9-14900HX, è sufficientemente golosa di energia: su Cyberpunk 2077, in un test con Ray Tracing in versione Overdrive, ha raggiunto i 153W di picco, e la cosa bella è che con lo stress test Prime95 pensato proprio per impegnare tutti i core della CPU, la potenza di picco si è fermata a 122W.

Comunque si tratta di valori di picco: in media durante processi di questo tipo siamo in un intervallo compreso fra 60 e 100. L'alimentatore da 330W riesce insomma a soddisfare CPU, GPU e schermo senza grossi drammi.

La GPU ha un TDP ufficiale di 175W, che poi è il valore "standard" della RTX 4090 Max-Q. Con FurMark, altro stress test pensato stavolta per le GPU, siamo arrivati a superarlo, con un valore massimo pari a circa 183W. Il consumo si è poi stabilizzato intorno ai 170W.

Siamo di fronte a componenti al top, e di conseguenza ci si devono aspettare consumi più alti. Difficile comunque raggiungere i valori di picco in ogni occasione, tant'è che con Cyberpunk 2077 la potenza media della scheda grafica si è assestata sui 52W, ben lontana quindi dal TDP. In Turbo Mode, una modalità di uso selezionabile da PredatorSense, il totale di potenza raggiunto è pari a 240W: 65W per la CPU, 175W per la GPU.

E le temperature? C'è poco da girarci intorno: gli i9, che siano di 12°, 13° o 14° generazione scaldano e non poco. Acer si è attrezzata a dovere: doppia ventola AeroBlade 3D di 5° generazione con 89 lame ciascuna, lubrificante termico a metallo liquido (al posto della classica pasta termica) e speciali heat-pipe "Vector" riescono in qualche modo a tenere a bada il processore Intel. C'è anche da dire che il portatile è più grande della media, e più spazio si traduce anche in una miglior dissipazione.

Durante uno stress test con Prime95 e FurMark in esecuzione contemporaneamente con il PC impostato in modalità Turbo il processore ha raggiunto i 102° di picco, ma se non altro il valore medio dopo oltre 13 minuti era pari a 90°. In gioco si registrano gli stessi valori di picco, ma se non altro i valori di media sono più bassi (80/85°).

Bene ma non benissimo la GPU, ma riusciamo comunque a giustificare certi valori. Nello stesso stress test Prime95 + FurMark si è registrato un valore massimo di 85° e una media poco più bassa, pari a 83°. Per una scheda RTX serie 40 sono valori alti, ma si tratta comunque della versione Max-Q per portatili. E come dicevo, riusciamo a giustificarlo: prendendo a confronto i due laptop gaming visti nella tabella benchmark, uno, l'Erazer, è dotato di raffreddamento a liquido sulla GPU per abbassare le temperature di 10°; l'altro, lo Zephyrus, ha un limite più basso sul TDP della GPU proprio per non sforzarla al massimo. Qui invece la 4090 è "libera di esprimersi", e di conseguenza le temperature sotto sforzo sono più alte. Si parla poi di stress test estremi. Con Cyberpunk 2077 in modalità RTX Overdrive la scheda non ha superato i 78° di picco, registrando una media di 62°.

Conviene quindi usare modalità un po' più conservative, visto che Turbo, selezionabile da PredatorSense, sfrutta al massimo i MHz del processore e della GPU.

Se non altro queste temperature non si riflettono troppo sulla scocca e sui dintorni del Predator 18. La zona vicino allo schermo è, come al solito, quella più calda, ma si parla comunque di temperature inferiori a quelle raggiunte da altri dispositivi più compatti. Sulla zona WASD siamo intorno ai 32°, e dove si poggiano i polsi anche meno.

Acer Predator 18 Helios è quel genere di portatile che si compra al posto di un PC fisso. C'è chi si scandalizzerà di fronte a questa affermazione, ma un PC fisso ha l'enorme limitazione di occupare più spazio, consumare più corrente, necessitare di monitor e tastiera separate e, come è logico che sia, non può essere portato con voi in trasferta.

Il suo schermo da 18" può risultare sufficiente per molti, senza quindi doversi attrezzare con eventuali monitor o simili anche in casa. Considerato poi che ci troviamo di fronte a un Mini LED a 250 Hz è quasi un peccato privarsi delle sue performance. Certo, portarlo con sé con i suoi oltre 4 kg di peso (portatile più alimentatore) non è banale, ma con uno zaino abbastanza capiente ci si riesce, con il grosso vantaggio che una volta giunti a destinazione avete una macchina top di gamma con ben pochi compromessi. E non è solo questione di hardware inteso come CPU e GPU. Oltre al monitor avete slot microSD, una webcam discreta (ma comunque sottotono come il 95% dei laptop) con triplo microfono e funzione basata su IA per riduzione del rumore, una buona dotazione di porte e tra gli SSD più veloci in ambito laptop. Come abbiamo visto prima, le velocità raggiunte sono davvero alte, e anche la memoria RAM, oltre a essere abbondante, è piuttosto veloce.

Quasi d'obbligo citare anche la scheda di rete, una Killer Wi-Fi 7 Triple-band in grado di sfruttare a pieno anche le reti gigabit senza fili. Tutto questo insomma si traduce in una usabilità al top in praticamente ogni ambito, che sia lavorativo o di intrattenimento.

Il rumore emesso dalle ventole è a dir poco importante. Purtroppo è un denominatore comune dei portatili gaming. Quando il Predator è a pieno regime siamo intorno ai 45 dB all'altezza delle orecchie e pericolosamente vicini a 60 dB avvicinandosi allo schermo. Va da sé che per giocare a modo dovrete equipaggiarvi con un paio di cuffie.

Gli speaker non sono all'altezza del prodotto. In sostanza ci sono solo due tweeter, le cui feritoie sono poste sul retro del portatile. L'audio esce abbastanza alto a livello di volume, ma sono per la maggior parte toni alti, e con musica e alcuni contenuti multimediali rischia anche di diventare fastidioso sul lungo periodo.

Per non parlare di come l'audio venga quasi sovrastato dalle ventole durante il gioco. Come già detto, è bene affiancarci un paio di cuffie di qualità. In PredatorSense c'è anche Acer TrueHarmony per personalizzare la resa dell'audio. Fortuna che funziona anche con eventuali dispositivi collegati con il jack da 3,5 mm, visto che sugli speaker lascia un po' il tempo che trova. A dirla tutta ci sarebbe anche il software DTS:X, ma anche questo funziona solo con casse e cuffie collegate con jack audio.

E visto che lo abbiamo già citato più volte, un cenno anche a PredatorSense, il software ufficiale di Acer per la gestione dei parametri del PC. C'è un bel po' di roba: modalità d'uso (tipo quella Turbo), velocità delle ventole, gestione dei LED, controllo stato salute dei componenti, modalità di funzionamento della GPU (solo discreta, solo integrata, un mix delle due con NVIDIA Optimus) e tanto altro.

È ben organizzato e si trova tutto ciò che serve (o quasi), a eccezione dei profili d'uso per lo schermo di cui mi sono già lamentato.

C'è da dire che Acer ha un po' esagerato con i software preinstallati. Oltre a PredatorSense, l'unico veramente utile, ci sono McAfee, ExpressVPN, Planet9 (uno pseudo social dedicato all'unvierso Acer), QuickPanel, Dropbox, oltre a tutte le cose Windows che non tutti usano. Insomma, potreste dover far un po' di pulizia prima di usarlo a dovere.

Lato gaming, che poi è uno degli aspetti che più dovrebbe interessarci in un prodotto del genere, l'Helios 18 se la cava più che degnamente. Surclassa alla grande il già citato Zephyrus M16, e in molti contesti se la cava pure meglio del Beast X40 raffreddato a liquido. In questi casi quindi è opportuno ricordare che non sempre è il caso di fermarsi ai benchmark nudi e crudi.

Ecco i giochi principali con cui lo abbiamo testato. Abbiamo scelto titoli che avessero anche tecnologie NVIDIA quali il Frame Generation, da sfruttare solo con le RTX serie 40, il Ray Reconstruction e ovviamente la Super Resolution (DLSS 2).

  • Cyberpunk 2077:
    • QHD+, dettagli al massimo, Path Tracing (Full Ray Tracing), Frame Generation ON, Ray Reconstruction ON, DLSS Qualità - 73 fps di media
    • QHD+, dettagli al massimo, Ray Tracing Ultra, Frame Generation ON, DLSS Auto - 120 fps di media
    • QHD+, dettagli al massimo, Ray Tracing Ultra, Frame Generation - 67 fps
  • Overwatch 2: 223 fps di media in QHD+ con dettagli massimi (misurati con FrameView), 1% low 130 fps
  • F1 2024:
    • QHD+, dettagli al massimo, DLSS OFF, Frame Generation ON - 124 fps di media
    • QHD+, dettagli al massimo, DLSS Qualità, Frame Generation ON - 155 fps di media
  • A Plague Tale: Requiem:
    • QHD+, dettagli al massimo, DLSS OFF, Frame Generation ON: 109 fps, 1% low 62 fps
    • QHD+, dettagli al massimo, DLSS Qualità, Frame Generation ON: 137 fps, 1% low 76 fps
  • Alan Wake 2
    • QHD+, dettagli al massimo, DLSS Qualità, Frame Generation ON, Ray Reconstruction ON: 77 fps, 1% low 51 fps
    • QHD+, dettagli al massimo, DLSS OFF, Frame Generation ON, Ray Reconstruction ON: 56 fps, 1% low 32 fps

E vista la presenza a bordo della scheda video NVIDIA, è bene ricordare che si ha accesso anche a tutte le tecnologie Max-Q di 5° generazione.

Abbiamo già visto Optimus, che è la modalità che permette al portatile di passare dinamicamente fra la scheda grafica integrata e la RTX 4090 a seconda delle esigenze. Ci sono poi gli OPS (Optimal Playable Settings) da GeForce Experience, DLSS 3 e 3.5, accelerazione GPU per vari software delle discipline STEM, i driver NVIDIA Studio e così via. Giusto per ribadirlo nuovamente: il Predator 18 non è solo una macchina da gioco, ma un dispositivo alquanto poliedrico, tant'è che Acer ha optato per realizzare delle variante più sobrie con un po' meno LED.

La batteria è  da 90 Wh, molto vicina al massimo consentito dai laptop (99) e l'alimentatore è da 330W. La ricarica è sufficientemente rapida, e in un'ora e mezzo lo ricaricate al 100%. I valori ottenuti con i benchmark batteria di PCMark 10 però lasciano un po' con l'amaro in bocca:

  • Idle (massimo risparmio energetico, minima luminosità, 60 Hz): 4 ore circa
  • Gaming (massime prestazioni, massima luminosità, 240 Hz): 1 ora circa
  • Modern Office (scrittura, navigazione e video conferenza separati da brevi periodi di riposo - luminosità a 25, modalità auto, 60 Hz): 3 ore circa

Sono in realtà valori abbastanza standard nell'ambito dei laptop gaming.

A dirla tutta talvolta facendo girare lo stesso benchmark abbiamo ottenuto anche valori inferiori a questi. C'è un po' da giostrarsela fra refresh rate dello schermo, retroilluminazione e LED vari, modalità d'uso selezionabili da Windows o da PredatorSense, luminosità dello schermo. Se avete bisogno di autonomia dovrete trovare la giusta configurazione.

Quella che abbiamo provato non è la variante più possente. Su Amazon si trova il PH18-72-93AV con 64 GB di RAM, 4 TB di SSD in Raid 0 (sono 2 SSD da 2 TB con velocità assurde, come abbiamo già visto) e a cascata tutto il resto che abbiamo visto finora a 3.899€, venduto e spedito da Amazon. Il prezzo è alto? Sì. Ma lo è a confronto con la concorrenza? No. I notebook gaming con RTX 4090 che avevamo provato a fine 2023 sfioravano i 5.000€.

La variante protagonista di questa recensione si trova a 200€ meno da MediaWorld. C'è da dire che quando si mettono in conto investimenti del genere, spendere 200€ in più e avere il doppio della RAM e della memoria interna potrebbe non essere così male.

Se vi accontentate, si fa per dire, della RTX 4080 accompagnata sempre da 32 GB di RAM DDR5, 2 TB PCIe SSD, i9-14900HX e display MiniLED 250 Hz a 16" invece di 18, il prezzo scende a 2.700€ circa.

Il sample per questa recensione è stato fornito da Acer, che non ha avuto un'anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario.

Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un'affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.

Giudizio Finale

Acer Predator Helios 18

Acer Predator Helios 18 è più simile a un PC desktop portatile che a un notebook gaming "tradizionale". C'è la variante da 16" che è sicuramente più trasportabile, ma anche questa da 18 ha il suo perché: schermo sufficientemente ampio che non per forza vi farà rimpiangere un monitor dedicato e tanto spazio per l'hardware e per lo sfogo del calore. A livello di componenti non ci si può lamentare di nulla: fra gli SSD più veloci della categoria (grazie a un trucco), tantissima RAM, la miglior GPU portatile in circolazione, il SoC Intel portatile più potente (anche troppo), scheda di rete con Wi-Fi 7 ed Ethernet 2.5G. Il portatile in questione ha comunque i suoi difetti, e non sto parlando del peso o delle dimensioni che uno deve necessariamente mettere in conto quando acquista un 18 pollici del genere. No, sto parlando per esempio degli speaker non all'altezza della situazione, dell'assenza di profili d'uso per il monitor, temperature un po' alte (in modalità Turbo), ventole forti, autonomia sottotono. Superati questi scogli, avrete fra le mani un "desktop replacement" che all'occorrenza può venire con voi in trasferta, il che non è poco. E il prezzo, visto anche quanto proposto dalla concorrenza, è da annoverare fra i Pro.

Sommario

Unboxing Acer Predator Helios 18 7

Benchmark e Temperature 10

Consumi e temperature 7.5

Voto finale

Acer Predator Helios 18

Pro

  • Prestazioni al top
  • Hardware aggiornatissimo
  • Display ampio, MiniLED a 250 Hz
  • Pronto anche per la IA
  • Costa meno della concorrenza

Contro

  • Grande e pesante
  • Speaker sbilanciati verso gli alti
  • Autonomia sottotono
  • Troppi software di terze parti

Lorenzo Delli

Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", mi sono avvicinato al mondo dell'informatica e della tecnologia alla tenera età di 5 anni. Mi occupo di news e recensioni legate ai PC (desktop e laptop) e al gaming, ma non disdegno elettrodomestici smart quali scope elettriche e friggitrici ad aria, preferibilmente con Bluetooth e Wi-Fi. Se trovate un meme sui canali social di SmartWorld è probabilmente colpa mia.

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