Recensione Lenovo Yoga 9i 2-in-1: una bellissima vetrina per gli Intel Core Ultra

3 months ago 528

Lenovo Yoga 9i 2-in-1 Gen 9 è l'ultima versione del celebre convertibile ruotante della casa cinese, che questa volta si veste con l'Intel Core Ultra 7. Scopriamone quindi pregi e difetti a 360°, sia letteralmente che figurativamente parlando. Qui intanto trovate i migliori ultrabook, se foste interessati alla categoria.

Stylus

Lenovo Yoga 9i si presenta subito bene, con una confezione ben imballata, con carta riciclata al 100%, che diventa anche un supporto per il laptop all'occorrenza. Oltre al notebook troviamo anche lo stylus Lenovo Slim Pen (aggancio magnetico sulla cover superiore), una custodia in tessuto, e un compatto alimentatore da 65 Watt.

Dal punto di vista costruttivo si nota subito una grande attenzione di Lenovo a ogni dettaglio. Dal profilo in metallo lucido, stondato agli angoli, all'ottima cerniera che consente allo schermo di ruotare a 360° e incorpora anche una "soundbar", passando per il notch-inverso, che ospita webcam e sensori IR per lo sblocco col volto.

Non c'è nulla di lasciato al caso in questo notebook, nemmeno i materiali, che vanno dall'alluminio riciclato (50%) nel telaio, alla plastica PCC (Contenuto Riciclato Post-Consumo), che viene utilizzata anche per alimentatore, tastiera, speaker e batteria.

Yoga 9i 2-in-1 è inoltre certificato Carbon Neutral da TÜV, e conforme ai MIL-STD 810H, giusto per ribadire che non è solo bello, ma anche resistente.

Dulcis in fundo, sul fianco trovano spazio 3 USB-C, e una USB-A, oltre al jack audio e al tasto di accensione, che come si confà a un convertibile non può essere posto al suo interno.

Tastiera e touchpad

Lenovo ha cercato di sfruttare al massimo lo spazio a disposizione, con una tastiera che sfiora la scocca sui due lati, e un touchpad con cornici ancora più sottili. Questa scelta vedremo che porta con sé pro e contro.

La tastiera ha il layout ITA, con una piccola variante: una colonna di "Quick Keys" all'estrema destra, in cui trovano spazio dei pulsanti dedicati al cambio dei profili di alimentazione, all'audio, alla modalità luce blu, e all'apertura di un'app preferita. In ultima battuta c'è anche un lettore di impronte digitali.

Personalmente non sono un grande fan di questa soluzione, perché sono tutte opzioni che potevano essere implementate altrimenti, senza bisogno di una colonna dedicata, che complica un po' l'uso di certi tasti.

Sto parlando in particolare del tasto invio e delle frecce direzionali in particolari, che all'inizio è facile confondere con i tasti al loro fianco. Ci si abitua, ma è quasi più la scomodità di dover cambiare memoria muscolare che il beneficio apportato da dei toggle che non sono nemmeno così fondamentali nell'uso quotidiano.

Per il resto l'esperienza di digitazione è buona, grazie agli ampi tasti, lievemente allungati verso il basso, con una corsa di 1,5mm e la giusta resistenza alla pressione, in grado di offrire un buon feedback sul polpastrello, senza stancare. C'è anche il tasto Copilot, come da direttive di Microsoft, ma al momento il suo apporto è pressoché ininfluente. In ogni caso è meglio averlo, anche in un'ottica di durata e aggiornamenti software con il passare del tempo.

Buona anche la retroilluminazione, regolabile manualmente su due livelli, ma che può anche attivarsi automaticamente: una chicca in più, che non tutti i portatili (stranamente) hanno.

Il touchpad è davvero ampio, e come si può apprezzare dalla foto qui sopra era praticamente impossibile che fosse più grande di così. Al clic è forse un pelo troppo morbido, ma lo spazio per le gesture è davvero tanto, al punto che a volte può capitare che qualcuna venga mal interpretata, perché il palmo della mano potrebbe sfiorarlo appoggiandosi sul porto del portatile. È un difetto comune a molti touchpad "a sfioro", che purtroppo vengono in parte penalizzati dalle loro stesse dimensioni generose.

Lenovo Yoga 9i 2-in-1 Gen 9 vede ancora una volta il suo fiore all'occhiello nei processori Intel, in particolare i Core Ultra di 14° generazione, sviluppati con particolare attenzione verso l'intelligenza artificiale, grazie all'NPU integrata. In più, la presenza del chip fisico Lenovo AI Core vuole dare ulteriore boost in tal senso, che si tratti di IA generativa, di editing video IA o anche solo di contenere il consumo energetico durante questi task.

Al momento esistono tre SKU diversi di questo modello, tutti uguali però per quanto concerne quanto appena descritto. Andiamo quindi subito a riassumere com'è il modello in prova.

  • Schermo: 14'' 2,8K (2.880 x 1.800 pixel, 16:10) OLED, refresh 120Hz, luminosità 400 nit, 100% DCI-P3, VESA Certified DisplayHDR True Black 500, Dolby Vision, 10-point multi-touch
  • CPU: Intel Core Ultra 7 155H 16 Core (6P + 8E + 2LPE) / 22 Thread, Max Turbo 4.8GHz, 24MB cache
  • RAM: 32 GB LPDDR5x-7467
  • Archiviazione: 1 TB SSD M.2 2242 PCIe 4.0x4 NVMe
  • Webcam: 5 megapixel (video 1.440p@30fps) + IR
  • Connettività: Wi-Fi 6E + Bluetooth 5.3
  • Porte: 2x USB-C Thunderbolt 4, USB-C 3.2 Gen 2 (10Gbps, Power Delivery 3.0, DisplayPort 1.4), USB-A  3.2 Gen 2 (10Gbps, Always On - opzionale), jack audio combo
  • Batteria: 75 Wh a ricarica rapida (3 ore di utilizzo in 15 minuti)
  • Peso: 1,345 Kg
  • OS: Windows 11 Home

Gli altri modelli possono avere meno RAM e meno spazio di archiviazione, ma c'è anche una variante con display OLED a più alta risoluzione (3.840 x 2.400 pixel, 60Hz), che però dovrebbe avere un impatto negativo sull'autonomia abbastanza sensibile.

Da notare anche l'audio Bowers & Wilkins, formato da 2 tweeter da 2 Watt ciascuno, e 2 woofer, sempre da 2 Watt l'uno, per un audio Dolby Atmos. Il sistema non restituirà una spazialità esagerata, ma almeno ci prova meglio di tanti altri, e soprattutto riesce a suonare bene indipendentemente dalla modalità di utilizzo del convertibile, grazie al particolare design ruotante della cerniera che ospita gli speaker. Presente anche un array di 2 microfoni, per la cattura audio.

Il display si presenta subito bene, perché l'interfaccia di Windows spicca sul pannello OLED di questo Yoga 9i 2-in-1, che per di più arriva fino a 120 Hz.

Neri profondi, contrasto elevato, e una buona luminosità massima (non da primato) sono i suoi biglietti da visita. La finitura lucida però, come sempre, è amica dei riflessi, che in caso di luce intensa sono inevitabili. A dispetto del supporto HDR, per godere a pieno del Dolby Vision sono necessarie luminosità di picco maggiori di quelle raggiungibili, che probabilmente sono state decise anche per non penalizzare troppo l'autonomia.

Del resto si tratta di un 14 pollici, non di una TV portatile.

E sempre a proposito di autonomia, è interessante la possibilità di poter attenuare in modo selettivo la luminosità di alcune aree (barra delle applicazioni e app in background) dello schermo, proprio per risparmiare batteria.

Lato software manca invece (ma qui la colpa è più di Windows) una gestione dinamica del refresh rate. Detta altrimenti, o 60 o 120 Hz, senza possibilità di cambiare automaticamente tra i due (né tra livelli intermedi). Per fortuna Lenovo ci ha messo una pezza con la combo fn+R, che almeno permette di modificare al volo il refresh, senza perdersi nei meandri delle impostazioni di Windows, ma è comunque un intervento umano che poteva essere evitato.

Buone invece sia la calibrazione di fabbrica che l'ampiezza di copertura del colore, segno di un display tarato per l'uso lavorativo prima ancora che multimediale, il che in fondo ben si sposa con il tipo di notebook che è lo Yoga 9i.

  Yoga 9i Gen 9 Framework Laptop 13 Yoga 9i Gen 8
3DMark (night raid) 27.800 17.900 na
PCMark 10 7.500 5.240 9.923
GeekBench 6 single-core 2.415 2.320 2.660
GeekBench 6 multi-core 12.750 10.300 14.350
GeekBench 6 GPU 35.650 16.000 110.000
Cinbench 2024 107 (single) / 710 (multi) 100 (single) / 595 (multi) 115 (single) / 990 (multi)
CrystalDisk lettura 6.190 MB/s 5.110 MB/s 6.950 MB/s
CrystalDisk scrittura 4.765 MB/s 4.000 MB/s 2.600 MB/s

Prima di dare un'occhiata ai benchmark qui sopra, che come sempre descrivono solo una parte della storia, iniziamo col dire che Lenovo e Intel hanno fatto un ottimo lavoro. Il Core Ultra 7 si comporta molto bene sul fronte delle prestazioni, a tutto tondo, e il sistema di raffreddamento riesce a stargli dietro, anche in un form factor particolare e stringente come quello dello Yoga 9i Gen 9.

Sotto stress al 100% sui core la temperatura non va oltre i 90°, con un consumo sul package che supera di poco i 40 Watt. A regime questi diventano 28 Watt, mentre le temperature stanno intorno ai 75°, con la frequenza di clock sui 2 GHz, con un sistema che è perfettamente stabile e in grado di mantenere questo stato indefinitamente.

E le performance a batteria? Circa un 8-9% in meno, in termini di grezza potenza di calcolo, rispetto a quelle a corrente. Non è una perdita enorme, e certamente non è facile notarla se non con benchmark dedicati.

Si poteva spingere un po' di più? Sì, ma non è questa la macchina per farlo, anche perché non ce n'è reale bisogno, viste le performance che il processore di Intel riesce comunque a tirare fuori. Il rapporto costi (in termini di calore generato) benefici (in termini di prestazioni) non sarebbe valso lo sforzo.

Se aggiungiamo un carico del 100% anche sulla GPU, il processore va un po' più in sofferenza, perdendo altri 200 Mhz di clock, ma la dinamica complessiva non cambia, e la Arc riesce a tirare fuori numeri davvero notevoli.

Se la paragoniamo all'i7-1360P del Laptop 13 di Framework la differenza è evidente, e anche i test che abbiamo fatto su Photoshop e Premiere danno merito al lavoro di Intel, che non fa sentire la mancanza di una grafica discreta, rendendo lo Yoga 9i capace di editing in 4K senza fatica.

Come termine di paragone abbiamo messo anche il modello della generazione precedente, che era però un 16 pollici dotato di una RTX 4070, quindi con hardware e vincoli dimensionali ben diversi.

La differenza su PCMark 10, ad esempio, sta tutta nel punteggio sulla grafica; e se pensate che nella Gen 8 il processore era un i9-13905H, quindi in pratica il modello di punta, vedete che il Core Ultra 7 riesce benissimo a tenergli testa, pur consumando quasi un terzo, e con in più i vantaggi (soprattutto in termini di IA) derivanti dalla sua architettura.

Per di più non si tratta dell'implementazione più spinta del processore di Intel, il che lascia ancora più margine di miglioramento per portatili in grado di tirarlo al massimo.

Al netto di tutto quello che abbiamo detto finora, l'esperienza d'uso di Yoga 9i Gen 9 si è rivelata solida e affidabile, che poi sono due fattori cruciali per ogni notebook.

La macchina di Lenovo infatti fa sempre ciò che promette. Le prestazioni sono stabili e costanti, la rumorosità è generalmente bassa, anche con il sistema a pieno carico, e la flessibilità di poter contare su un convertibile è esattamente ciò che rende questo tipo di laptop così speciali.

Lo stylus incluso da Lenovo è poi quello che serve per la maggior parte degli utilizzi. Non sarà lo strumento più professionale al mondo, ma permette di prendere appunti, sottolineare, evidenziare e anche disegnare con semplicità, e la ricarica tramite USB-C è comoda (peccato non poterlo inserire direttamente nella porta, stile Apple Pencil).

Il risveglio dallo stand-by è sempre pressoché istantaneo, e lo sblocco col volto impeccabile nella maggior parte delle situazioni. Anche l'audio è superiore alla media dei portatili Windows, con finalmente un po' di bassi degni di questo nome, per quanto il volume massimo non sia particolarmente elevato.

Non c'è un solo aspetto di questo notebook che sembri lasciato al caso. Anche la webcam ha una risoluzione più elevata di tanti altri, mentre il display, per quanto a volte un po' troppo riflettente, trae vantaggio dal fatto di essere posizionabile a qualsiasi inclinazione, venendo incontro alle esigenze dell'utente, piuttosto che costringendo quest'ultimo ad adattarsi.

Per di più, tra i sistemi con grafica integrata, è il più potente che abbiamo mai provato. Questo non significa che diventi automaticamente una macchina gaming, ma se si tratta di giocare a Overwatch 2, Fortnite e affini, Lenovo Yoga 9i se la cava alla grande (in full HD e dettagli medi), con framerate intorno ai 60 fps e anche oltre.

Quello che convince insomma è il pacchetto completo: portatile, flessibile, leggero, buona autonomia (come vedremo a breve) e performante anche più di quanto non ci si aspetterebbe. Difficile insomma che tutte queste doti assieme non si traducano in una buona esperienza d'uso per netta maggioranza degli utenti.

Dulcis in fundo il software Lenovo è completo ma non intrusivo, e permette un'ottima personalizzazione di tanti aspetti del sistema, dalla batteria, alla eventuale porta USB always on, passando per display, audio, reti Wi-Fi, gesture su touchpad e touchscreen, e widget. Alcune funzioni sono diventate in abbonamento, ma non quelle essenziali, come aggiornamenti, scansione hardware e supporto.

Abbiamo già detto che Lenovo non ha spinto al massimo il processore di Intel, e ha fatto bene. Delle prestazioni abbiamo già discusso, ma il tassello che mancava è proprio l'autonomia, che nonostante un pannello OLED ad alta risoluzione riesce a essere più che convincente. Ecco infatti i risultati dei test con PCMark 10.

  • Idle (massimo risparmio energetico, minima luminosità, 60Hz): 22 ore
  • Modern Office (scrittura, navigazione e video conferenza separati da brevi periodi di riposo - prestazioni bilanciate, luminosità 25/100, 60Hz): 15 ore 25 minuti
  • Video: (prestazioni bilanciate, luminosità 50/100, volume 25/100, 60Hz): 12 ore e 25 minuti
  • Gaming (massime prestazioni, massima luminosità, 120Hz): 1 ora e 35 minuti

A questi valori bisogna sempre fare un po' di tara nell'utilizzo reale, ma è chiaro che siamo di fronte a una macchina in grado di superare agevolmente la giornata lavorativa, soprattutto tenendo il display a 60 Hz. Siamo riusciti ad andare (di poco) oltre le 8 ore anche con un rendering in 4K su Premiere di circa mezz'ora, e il resto del tempo impiegato in navigazione e uso office.

Certo, bisogna un po' stare attenti al display, sia sulla luminosità che sul refresh rate, e magari non tenere il sistema a massime prestazioni, ma per il resto le giornate scorrono veloci, senza necessità di avvicinarsi a una presa di corrente.

Il prezzo di partenza di listino di Yoga 9i 2-in-1 Gen 9 è di 1.899€. Non sono pochi, ma bisogna tenere in considerazione la confezione piuttosto ricca, il particolare design del notebook, e anche l'hardware di ultima generazione. Come sempre però con questo tipo di notebook, deve essere l'utente a essere sicuro di sfruttare tutte le sue peculiarità: a chi non serve uno stylus o un convertibile, non possiamo certo consigliarlo a scatola chiusa.

Per fortuna, nel momento in cui stiamo scrivendo, c'è una ghiottissima promozione sul sito Lenovo: 1.599€ per la stessa versione che abbiamo in prova, ovvero la più potente, grazie a uno sconto di ben 500€.

A questo prezzo qui è decisamente un'altra storia.

Il sample per questa recensione è stato fornito da Lenovo, che non ha avuto un'anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario.

Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un'affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.

Giudizio Finale

Lenovo Yoga 9i 2-in-1

Lo Yoga 9i 2-in-1 di 9a generazione è la perfetta sintesi tra passato e presente. Al centro di tutto c'è l'Intel Core Ultra 7 155H, che offre prestazioni elevate, costanti e affidabili, ma è il pacchetto completo assemblato da Lenovo che convince. Non c'è nulla di lasciato al caso, e anche le rare sbavature sono per lo più piccolezze che non minano l'esperienza d'uso complessiva di quello che è un convertibile ruotante a 360° tra i migliori del mercato.

Sommario

Benchmark e prestazioni 9

Voto finale

Lenovo Yoga 9i 2-in-1

Pro

  • Bel design e ben costruito
  • Schermo OLED
  • Grande autonomia
  • Il Core Ultra è solido e performante

Contro

  • Tocchi involontari sul (troppo) ampio touchpad
  • La colonna di tasti all'estrema destra
  • Prezzo
  • Non spinge al 100% (e va bene così)

Nicola Ligas

Nicola Ligas Ciao, sono Nicola Ligas, e sono caporedattore di SmartWorld.it. Sono appassionato di notebook, TV e home cinema, action cam, mobilità elettrica, e in generale di tutti quei prodotti che possono rendere più comoda la nostra vita. Se non mi trovate qui a scrivere, probabilmente sto giocando (con mio figlio).

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