Recensione monitor Asus ROG Strix XG27AQDMG: versatile, WOLED e glossy

1 month ago 137

Dopo più di quattro anni in compagnia di un semplice ed economico monitor TN da 24,5" FullHD, pagato all'epoca 150€, mi sono deciso a passare e provare un monitor OLED con tecnologia HDR. Ho sempre utilizzato il monitor come schermo principale del mio notebook per svolgere operazioni quali montaggio video o qualche partitella a League Of Legends ma avendo inserito di recente anche un corposo editing foto sentivo che era necessario fare un passo avanti.

La prova di questo Asus ROG Strix XG27AQDMG, con pannello da 26.5" e risoluzione 1440P, è calzata quindi a pennello, permettendomi un primo approccio con i display OLED, anzi WOLED, e capire se questo upgrade da ben 700€ avesse senso. Il prezzo è alto, certo, ma non rispetto ai competitor che arrivano ormai a costare anche 1000€ o più. Ci troviamo di fronte ad un "unicum" del mercato poi, grazie al binomio WOLED e al pannello glossy.


I miei precedenti monitor, come anche lo schermo dei tre portatili che ho cambiato in questi anni, hanno sempre avuto un trattamento opaco. Per quanto questa soluzione possa essere piacevole per molti non l'ho mai trovata di mio gradimento, trovandomi spesso a visualizzare i display in condizioni ottimali e con pochi riflessi sullo schermo, subendo quindi soltanto i contro di questa soluzione.

Non solo perché questo monitor, come il mio precedente, ha anche la possibilità di essere ruotato in verticale, fondamentale per un utilizzo anche di streaming ed editing foto verticale. Insomma le carte in tavola per un bell'upgrade sensato ci sono tutte, vi invito quindi a scoprire l'Asus ROG Strix XG27AQDMG in questa recensione per sapere com'è andata, se ha senso ed i pro e contro di questo passaggio dopo più di un mese e mezzo di utilizzo.

ASSEMBLAGGIO E PRIMO CONTATTO

L'Asus ROG Strix XG27AQDMG (ma perché i monitor hanno tutti queste sigle discutibili?) arriva in una classica e relativamente compatta confezione di vendita in cartone, ben protetta all'interno. Una volta tirati fuori i pezzi principali ci troviamo di fronte ad una basetta, l'asta che sorreggerà il monitor da incastrare nella basetta ed infine il monitor. L'assemblaggio è stile Lego, facile ed immediato a prova di newbie come me.

Asus fornisce diversi cavi, di ottima qualità tra l'altro, e svariati accessori tra i quali:

  • Cavo DisplayPort
  • Cavo HDMI
  • Pannetto in microfibra
  • Alimentatore
  • Cavo di Alimentazione
  • Borsette ROG (per trasportare i cavi)
  • Adesivi ROG
  • Cavo USB 3.2
  • Staffa VESA a tema ROG

La presenza di alcuni cavi vi avrà fatto sicuramente pensare alla presenza di determinate porte e difatti sul retro del nostro monitor troviamo i seguenti ingressi: DisplayPort 1.4 x 1, HDMI 2.0 x 2, USB 3.2 Tipo-A x 2, USB Tipo B x 1, Ingresso Jack 3.5mm.

Mancano insomma sia degli ingressi type-c, per dispositivi con la ricarica rapida, periferiche o come semplice uscita video, ma anche ad esempio la funzione KVM che troviamo su monitor ASUS più costosi. Attenzione alle HDMI 2.0 poiché tramite esse non potremo sfruttare i 240Hz di massima, arrestandoci come nel mio caso a 144Hz. Un gran peccato, anche perché il mio Asus Rog Strix Scar dalle sigle impossibili da ricordare, un portatile da oltre 2000€ insomma, ha soltanto l'ingresso HDMI e non DisplayPort.


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Una volta assemblato il tutto ci si accorge di quanto questo Monitor sia razionale e concreto, più che cercare di confonderci con mille led e dettagli poco utili. La basetta è molto semplice ma permette al monitor di ruotare liberamente in orizzontale con una semplice pressione della mano. Sempre sulla basetta troviamo uno slot dove poter appoggiare in landscape il nostro smartphone, anche questa una funzione semplice quanto geniale.

Sopra alla staffa troviamo invece quello che viene definito "passo fotografico", ovvero un inserto con filettatura 1/4"-20 dove possiamo avvitare svariati accessori come la nostra webcam/fotocamera od una eventuale luce, per esempio una ring light. Tutto ciò permette sicuramente di tenere una scrivania ordinata, un must per tantissime persone, meno per me che vivo nel completo disordine, ma questa è un'altra storia.

DESIGN E SOFTWARE

Anche nel mio periodo da gamer non ho mai amato una presenza massiccia di LED e periferiche super tamarre. Questo Asus ROG Strix XG27AQDMG frontalmente ha un LED rosso con logo ROG per farci capire lo stato di alimentazione, sul frontale, mentre sul retro c'è un più pittoresco e grosso LED, sempre con il logo del brand, che però supporta vari tipi di illuminazione e la sincronizzazione con Aura Sync. Ho spesso tenuto questo LED spento, poiché è possibile accendere o spegnere entrambe le soluzioni in autonomia.

Questo monitor per il resto ha un design che si integra perfettamente anche in ambienti sobri e lavorativi, senza risultare eccessivamente sgarbato. La base e l'asta tra l'altro hanno un nero tendente al grigio scuro, quasi sabbiato, molto gradevole alla vista e al tatto. Ci sono sparsi vari piccoli dettagli rossi, non illuminati, che caratterizzano al meglio un prodotto comunque destinato al gaming.


Una volta collegato il nostro monitor al computer ci ritroveremo ad interfacciarci con un OSD molto semplice, curato e con delle traduzioni in italiano accurate. Può sembrare scontato ma in dei menù così piccoli spesso si trovano delle abbreviazioni o traduzioni che non hanno alcun senso. I menù principali sono i seguenti: Gioco, Immagine, Colore, Ingresso, Effetto Luce, MyFavorite (settaggi personalizzati), Impostazioni.

Per muoverci ed interfacciarci con l'OSD possiamo sfruttare il joystick a quattro vie ed i due tasti ai suoi lati "meno" e "più". Il tasto alla destra controlla meramente l'alimentazione mentre quello a sinistra è personalizzabile (di default controlla gli ingressi). Con il joystick possiamo arrivare al menù principale o a tre scorciatoie rapide che di default sono: GameVisual in alto, GamePlus a destra, Pulizia Pixel in basso.

Nella modalità GamePlus avrete varie opzioni come il Contatore FPS, il Mirino Dinamico, la modalità Cecchino, il Timer o l'Allineamento Schermo nel caso vogliate usare due monitor simili affiancati. Nel GameVisual si possono scegliere 9 preset per tarare i colori, il contrasto, la luminosità, la gamma dinamica e via dicendo in base allo scenario di utilizzo. Ne riparliamo tra qualche riga.

DISPLAYWIDGET CENTER

Oltre all'OSD abbiamo a disposizione anche una applicazione chiamata "DisplayWidget Center". Qui possiamo controllare più o meno le stesse cose ma in maniera più fine. Funzioni essenziali sono quelle dedicata alla tecnologia OLED, poiché come analizzeremo tra poco ASUS ha scelto un WOLED anche per una miglior longevità e cura del pannello.

Possiamo permettere al monitor di attenuare automaticamente la luminosità quando avverte che non è in uso, può abilitare una luminosità uniforme su tutto il monitor, così da risultare meno fastidioso alla vista, o attivare la Modalità Target che vi ho già raccontato all'interno della mia esperienza in viaggio con l'Asus Zenbook S13. Possiamo infine attuare la Pulizia Pixel così da rilevare e correggere la degradazione dei pixel, con un processo dalla durata di ben sei minuti.

QUALIT D'IMMAGINE E ESPERIENZA DI VISIONE

Ero curioso di provare questo monitor proprio per il pannello scelto da Asus, un 26.5", quindi non molto ingombrante, WOLED con trattamento glossy e non matte. Rispetto ai QD-OLED che creano una luce bianca andando a combinare il rosso, il blu ed il verde, i WOLED (ovvero White OLED), utilizzano uno strato di LED bianchi dedicato, consentendo quindi al pannello di consumare meno energia e generare meno calore, andando di fatto ad aumentare la vita di ogni pixel e di conseguenza del display. Insomma sacrifichiamo un po' di luminosità e colore a favore di una maggiore longevità del display.


Considerando che non parliamo di smartphone, che cambiano repentinamente schermata e spegniamo ed accendiamo nell'ordine delle centinaia di volte al giorno, avere un pannello che punta sulla longevità è un qualcosa che secondo me ha molto più valore. Questo ha senso anche considerando il trattamento glossy, poiché eliminando il trattamento opaco andiamo a migliorare comunque la visualizzazione dei colori, il contrasto ed anche la luminosità. Insomma non è una miglioria ma il miglior compromesso.


Ho tarato il display grazie allo SpyderX Pro e DisplayCAL dopo averlo usato per qualche giorno, così da trovare il profilo perfetto per il mio utilizzo. Durante le misurazioni ho trovato una luminosità massima anche sopra i 288 Nit, ben oltre quanto dichiarato da Asus. A seguire trovate anche un test di omogeneità, quasi perfetto se non fosse per l'angolo in alto a sinistra che dopo 3-4 misurazioni ha ottenuto un risultato allineato agli altri.

Attualmente utilizzo il display con le seguenti impostazioni: Luminosità 85, Contrasto 70, VividPixel 50, sRGB, Red 95 Green 96 e Blue 93, Gamma 2.2 e Saturazione 50. La latenza è di 0.03ms, rispetto alla canonica di 1ms. VividPixel permette di rendere le scritte e le immagini più nitide, poiché a zero risulterebbero relativamente blurrate. Dopo più di un mese mi sono abituato perfettamente a leggere e scrivere su un display OLED. Un QD-OLED è comunque preferibile per leggere e scrivere testi.


Benchmark e test esclusi, che reputo personalmente non troppo utili, ci troviamo di fronte ad un eccellente display, una volta tarato. "Out Of The Box" vi troverete un pannello molto saturo, decisamente luminoso e con una temperatura colore non perfetta. La differenza tra il prima e il dopo per me è stata netta, seppur ovviamente il dopo rappresenta una determinata esigenza personale di chi scrive. Ho da subito testato l'HDR, notando come in piccole finestre arrivavamo addirittura a 1080 Nit di luminosità.

Ampliando la zona di illuminazione invece si scende rapidamente verso i 700 e 300 Nit ma questo è un test che ha senso fino a un certo punto, poiché questa funzione dovrebbe essere relegata a piccoli spot di luce durante i videogiochi o la visualizzazione di film. Di stock, riguardo i colori siamo più vicini ad un Delta E < 6 che un Delta E < 2, comunque facilmente raggiungibile con qualche correzione.


I riflessi nel mio caso sono stati minimi, anche perché non utilizzo il monitor di fronte a una forte luce diretta o una finestra. Al contrario non avere quella "patina opaca" dei trattamenti matte è stato un grande passo avanti, rispetto ai monitor che ero solito utilizzare, poiché permette una fedeltà dei colori e dei neri migliore. Che senso ha un OLED se i neri mi diventano grigi? Questo ovviamente è un ragionamento personale, lo stesso che vi avevo già proposto durante la prova del display OLED dello Zenbook S13.

Non ho sfruttato funzioni come l'Extreme Low Motion Blur, poiché avrebbe disattivato il G-Sync/Freesync, né l'OLED Anti Flicker, ottimo per infastidire il meno possibile la vista ma potrebbe portare qualche noia sul framerate, soprattutto durante i videogiochi, andando a lavorare su quel range tra i 160Hz ed i 200Hz al suo minimo di impostazioni, dovete avere un computer bello potente insomma per poterne godere appieno!


PAROLA D'ORDINE: "GAMING"

Sfruttando il Game Pass per qualcosa di più avvincente e movimentato rispetto a Football Manager 2024, ho apprezzato alcune specifiche funzioni. Seppur il monitor sia un 16:9 è possibile, grazie alla tecnologia OLED, simulare un 4:3, 4:3 Wide o 24.5" nel caso si sia abituati a display più piccoli. Il 4:3 Wide ad esempio può aiutare in alcuni sparatutto per ingrandire i bersagli, soluzione particolare ma ingegnosa. C'è lo ShadowBoost per migliorare le zone d'ombra, tallone di Achille in alcuni videogiochi, più tutte le funzioni raccontate in precedenza.


Le temperature sono tenute sotto controllo dal dissipatore passivo inserito all'interno, coadiuvato da alcune prese d'aria posteriori. La gestione delle temperature è essenziale poiché se il display si scalda rischia più facilmente il burn-in. Il monitor arriva con una garanzia di ben tre anni per il burn-in e riguardo alla Pulizia Pixel che vi ho raccontato poco sopra essa avviene in automatico ogni otto ore, indipendentemente dal nostro volere o meno, così da impedire danni al pannello.

CONCLUSIONI E PREZZI

Al momento si trova a 799€ su Amazon ma qualche giorno fa lo street price era sceso a 700€: un prezzo alto, potremmo dire che l'Asus ROG Strix XG27AQDMG è un prodotto costoso, ma non caro. I competitor ci sono ma nessuno offre una soluzione simile a lui e a quanto descritto in questa recensione. Se desiderate una esperienza simile, con WOLED ed effetto Glossy sono poche le scelte a vostra disposizione su questa fascia di prezzo.

Un concorrente di prezzo è l'LG UltraGear OLED 27", che però ha una luminosità decisamente più bassa, un OSD spartano ed un rivestimento opaco che ha mostrato qualche incertezza nella sua omogeneità. Insomma a conti fatti non trovo un reale motivo per preferirlo a questo più recente, versatile e migliore Asus ROG o al suo fratello gemello ROG Swift OLED PG27AQDM.


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