La fretta, si sa, non è mai una buona consigliera, ma un conto è rilasciare un aggiornamento con problemi a un telefono, un altro è se riguarda un veicolo (sapete come si usa il cambio automatico?).
È quanto sta accadendo a numerosi proprietari di Tesla, in quanto il produttore di auto elettriche ha dovuto rilasciare poco prima delle feste di Natale un "richiamo", ovvero un aggiornamento software, per quasi 2 milioni di veicoli venduti negli Stati Uniti a partire dal 2012.
Tutto è nato quando la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA), l'agenzia che stabilisce gli standard di sicurezza nel Paese nordamericano, a seguito di un'indagine iniziata ad agosto 2021 ha rilevato come il sistema di guida autonoma (Full Self-Driving) di Tesla attualmente in beta (che poi guida autonoma non è in quanto di livello 2) esponga a un "prevedibile uso improprio".
Da qui la richiesta a metà dicembre di effettuare un richiamo, rilasciato con l'aggiornamento numero 2023.44.30, ma che a quanto pare è stato un po' troppo affrettato per non incorrere in sanzioni e sta causando diversi problemi.
Uno degli aspetti più importanti di questo aggiornamento riguarda l'Autosteer, ovvero la verifica effettuata dal veicolo per controllare che ci sia qualcuno al volante, che ha però causato la scomparsa del FSD Beta, falsi avvisi positivi che la batteria da 12 volt era scarica e problemi con i tergicristalli automatici.
A questo punto Tesla ha rilasciato un richiamo al richiamo, ovvero il numero 2023.44.30.2, ma anche questo non è servito, anzi diversi utenti hanno lamentato bug al FSD e ad altri sistemi di assistenza alla guida, oltre a messaggi di avviso inquietanti come "Dl_a175Controllo di crociera non disponibile" e "APS_w160Aggiornamento software richiesto".
La situazione è continuata per qualche giorno, con Tesla che ha bloccato il rilascio degli aggiornamenti per rilasciare altri aggiornamenti, e infine ha rilasciato quello "definitivo" che avrebbe dovuto sistemare tutto, il 2023.44.30.5.1.
Il fatto è che quest'ultimo non solo presentava difficoltà di installazione da parte dei proprietari delle vetture, con ripetuti blocchi, ma in caso di successo ha causato ulteriori problemi e che, secondo alcuni utenti, avrebbe addirittura richiesto di andare in assistenza per un intervento a pagamento.
La situazione è stata raccontata da un utente di Reddit, che ha spiegato come a seguito degli ultimi aggiornamenti la sua Tesla Model 3 2018 abbia iniziato a presentare problemi, tra cui la scomparsa del FSD (ma anche del cruise control e di altri sistemi di assistenza alla guida). Ha questo punto ha contattato l'assistenza Tesla, che prima ha fissato un appuntamento in officina e poi gli ha consigliato di installare l'aggiornamento 2023.44.30.5.1, che però non ha risolto nulla.
A questo punto l'utente ha ricontattato l'assistenza, ma gli è stato detto che il FSD è scomparso per colpa sua (ricordiamo che il FSD è in beta, ma se il sistema rileva ripetute violazioni di utilizzo, ovvero che l'utente non tiene le mani sul volante, si disattiva per evitare incidenti).
L'utente ha ribattuto di non aver fatto niente di sbagliato, e che comunque questo non spiega la scomparsa di altri sistemi di aiuto alla guida, ma gli è stato risposto che il suo è un caso isolato e se vuole fare una diagnosi deve pagare 255 dollari, in quanto l'auto è fuori garanzia.
Stando alle risposte nel forum di Reddit il caso è tutt'altro che isolato, in quanto è stato inondato da risposte.
Al momento non sappiamo come evolverà la situazione, che ricordiamo essere limitata agli Stati Uniti, ma certo un sistema di aggiornamento Over The Air (OTA) estremamente efficiente, che in genere altre case automobilistiche si possono solo sognare, si sta rivelando un'arma a doppio taglio per Tesla.
Se infatti in genere i richiami per altri produttori richiedono una visita in officina, per Tesla tutto si risolve con l'installazione di un firmware, ma questa volta le cose non sono andate come previsto. La speranza degli utenti ora è che gli addetti all'assistenza vengano istruiti a cambiare approccio e ammettere che l'aggiornamento abbia causato i bug, ma dipende dalla loro diffusione.